Vittoria e salvezza ipotecata: sorride la Virtus Cupello

Pratica ed efficace, la Virtus Cupello s’impone di misura nella sfida casalinga giocata al Comunale contro la Torrese e compie un passo decisivo per la conquista della salvezza in Eccellenza.

E’ un gol di Tiziano Irace, messo a segno alla mezzora della ripresa, a decidere una sfida tutto sommato equilibrata e senza troppi spunti di rilievo, giocata in un pomeriggio dal clima insolitamente invernale.

La gara propone il meglio nel corso della ripresa: rossoblù di casa pericolosi al 15′ con un tiro-cross di Stivaletta che incoccia la traversa; poi, al 26′, vanno vicini al bersaglio grosso gli ospiti con Carnevali: sul numero 20 giallorosso è decisiva la reattività di Di Cencio che chiude abilmente il varco alla sua porta. Poco dopo l’episodio che segna il match: palla lunga verso l’area avversaria, difesa di mister Cristofari distratta e Irace, in versione ‘falco‘, ne approfitta per scaraventare il pallone alle spalle dell’ex Bacigalupo Vasto Marina Bomba firmando il suo sesto centro in campionato.

Finisce 1-0 con la gioia legittima del gruppo di mister Peppino Di Francesco: toccata quota 41 punti, brillante ottavo posto in classifica e permanenza nel massimo campionato regionale ormai vicinissima dall’essere centrata.

Alla ripresa del torneo dopo la lunga sosta, mercoledì 23 aprile, sfida esterna con il San Salvo che però dovrebbe trovare sede proprio sul rettangolo verde del Comunale cupellese.

Virtus Cupello-Torrese 1-0

Rete: 30’ st Irace

Virtus Cupello: Di Cencio, Zaccardi (40’ st Berardi F.), Minchillo, Carlucci, De Min, Obodo, Berardi T., Irace, Bainotto, Stivaletta, Troiano. A disp. Fucci, Bellano, Di Fabio, Petti, Squadrone, D’Ovidio, Scopa, Traino. All. Di Francesco

Torrese: Bomba, Recchioni, Besana, Cichella, Sciarretta, Mboup, Pietropaolo, Di Federico, Padovano, Tamborriello, Mendez (11’ st Carnevali). A disp. Tancredi, De Carolis, Quartieri, Luzi, Rossi, D’Emilio, Di Francesco, Della Sala. All. Cristofari

Arbitro: Amatangelo di Sulmona (Di Girolamo di Teramo e Yaish di Lanciano)

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